Alessio Vassallo ormai è diventato un volto noto al pubblico del piccolo schermo italiano e questa sera potrà misurarsi in un ruolo che, oseremmo dire, lo consacrerà in modo ancor più definitivo: La Concessione del Telefono tratto dall’omonimo romanzo di Andrea Camilleri è infatti previsto in prima serata su Rai 1. Una nuova trasposizione di un romanzo storico del grande drammaturgo siciliano, che già ha dimostrato di avere potenzialità televisive di gran lunga più ampie del solo Commissario Montalbano con i primi due capitoli di questo affascinante ciclo del “C’era una volta a Vigata”: “La Mossa del Cavallo” e “La Stagione della Caccia“, con quest’ultimo che aveva proprio visto Alessio Vassallo tra i protagonisti. Noi abbiamo avuto il piacere di sentirlo telefonicamente a proposito del film, ma anche di tanto altro.
Alessio Vassallo, come sta passando questo periodo di quarantena?
“La sto vivendo a casa dove dobbiamo stare tutti, dobbiamo seguire le direttive del governo. State a casa, mangiate ingrassate e poi andremo tutti in palestra. Non andate al parco a correre, io invidio anche chi fa palestra a casa perché non ci riesco proprio. L’unico modo per uscire da questo periodo terribile è stare a casa. Noi dobbiamo ringraziare i medici, chi lavora al supermercato e chi ci permette di restare comodamente a casa. Noi artisti abbiamo il compito di prendere le persone per strada regalandole qualche ora di leggerezza. Noi lo faremo portandole a Vigata. La gente ha bisogno di pensare ad altro, poi l’informazione è sempre necessaria”.
Lei è siciliano, è sceso a casa prima del blocco?
“No, sono rimasto a Roma. Avevo fatto il biglietto per scendere qualche giorno prima del blocco da diverso tempo, ma i miei genitori sono anziani e ho deciso anche se non ho sintomi di evitare loro potenziali problemi. Credo sia stato giusto così, chi è scappato è un irresponsabile e anche se non mi sento di giudicare nessuno, anche un po’ ingrato: il nord gli ha dato lavoro, in alcuni casi anche una famiglia, è stata una brutta scena vedere quel fuggi fuggi. Magari la paura non fa ragionare con lucidità, l’importante è che ora abbiano bloccato tutto anche per evitare che il contagio vada a sud”.
Lunedì tornate a farci compagnia con il ciclo C’era una volte Vigata. Lei che è un veterano può dirci cosa troveremo di diverso?
“Hai ragione! Sono proprio un veterano, questa è la mia quarta volta a Vigata ed é un vero onore aver avuto tutte queste opportunità, anche perché è un privilegio poter dare corpo e voce ai personaggi creati dall’immenso Andrea Camilleri. La differenza questa volta è che La concessione del telefono fa davvero tanto ridere, c’è molta più commedia. È stata una grande sfida perché non c’è un registro preciso, si passa dalla commedia più spinta al dramma profondo. Mi sono divertito tanto anche io, una montagna russa di emozioni. Poi devo dire che Roan Johnson è stato davvero bravissimo a traporre in immagini il testo di Camilleri, che tra parentesi è il suo romanzo storico che preferisco”
Una commedia degli equivoci “La Concessione del telefono”, un genere tanto caro al cinema italiano. Ma ci può parlare un po’ del suo Pippo Genuardi?
“Il mio personaggio sembra uscito da un film dei Fratelli Coen. Pippo Genuardi si ritroverà schiacciato tra i poteri forti dello Stato e la Mafia soltanto per aver chiesto una concessione telefonica. Lui è stato molto insistente con continue lettere proprio per ottenerla, questo alla fine lo farà mettere in mezzo a un ginepraio che rappresenta benissimo la cosiddetta mala lingua siciliana: una verità che passa di bocca in bocca cambiando e arrivando in fine ad essere qualcosa di completamente diverso. La concessione del telefono è una grande lente di ingrandimento sulla stupidità umana e la complessità della burocrazia, che è evidente ancora oggi”.
Il maestro Andrea Camilleri ha la capacità di rendere attuali anche cose di 150 anni, sempre comunque introducendo aspetti della Sicilia che anche lei conosce essendo palermitano. Qual è l’aspetto che l’ha fatta riflettere maggiormente?
“La burocrazia è il grande male del nostro paese da sempre. Recentemente ho sentito di mascherine destinate ai medici ancora bloccate, ma basta pensare anche ai processi infiniti. Però possiamo anche guardare aspetti quotidiani, come può essere spedire una raccomandata. La cosa più bella di Camilleri però è che racconta una Sicilia bella, una Sicilia fatta di odori e sapori. Lui ha creato dei personaggi forti, sono personaggi che sbagliano e quindi umani come lo stesso Montalbano. Anche qui ne La concessione del telefono abbiamo personaggi umani che ci fanno sorridere e riflettere“.
Alessio Vassallo ricorda: “Incontrare Camilleri una delle emozioni più grandi”

Lei è un volto storico per la Palomar, qual è il vuoto lasciato dal maestro e che rapporto aveva con lui?
“Io ho avuto la fortuna di incontrare più volte Camilleri che venne sul set de Il Giovane Montalbano ed è stato come avere davanti un Pirandello. Poi l’ho incontrato nel Campidoglio quando gli diedero la cittadinanza onoraria di Agrigento. Lui è stato un grande pensatore e abbiamo il dovere di tramandarne la conoscenza. Il suo è un vuoto immenso, ma quello che ci ha regalato lo portiamo con noi e dobbiamo farlo arrivare anche alle nuove generazioni”.
Molti si chiedono se con la scomparsa di Sironi e Camilleri sia la fine per Montalbano, per il giovane di cui lei è protagonista invece che progetti ci sono?
“La voglia di rifare Il Giovane Montalbano c’è, mi auguro da cittadino di Vigata di poterci tornare il prima possibile. Riportatemi a Vigata per favore”.
Ultimamente è stato anche tra i protagonisti della serie Rai Play Passeggeri Notturni e in Medici venduta nel mondo su Netflix. Quanto pensa che sia diventato importante lo streaming, specie in questo periodo di quarantena forzata?
“Penso che lo streaming sia importantissimo perché puoi vedere una serie quando vuoi e come vuoi, però devo dirti che sono alla vecchia maniera ed amo molto la diretta. Oggi ci manca la condivisione quindi non si deve perdere la possibilità di vedere tutto insieme a tavola un bel film. La cosa triste è che ci hanno bloccato l’uscita in sala, sarebbe stato bello. dovevo anche partire a metà aprile in un film con Claudia Gerini, ma è tutto fermo”.
L‘ultima cosa, dato che non c’è due senza tre quale altro romanzo porterebbe sullo schermo del maestro Camilleri?
“So che ci sono altri libri del ciclo di Vigata che vogliono portare sullo schermo, ma non so quali. Un altro romanzo di Camilleri che amo molto è Il Casellante, verrebbe fuori un bellissimo film”.
Alessio Vassallo vi aspetta stasera in prima serata su Rai 1 con La Concessione del Telefono.