Quali sono i rischi per un nullatenente che non paga le tasse: come si muove l’Agenzia delle Entrate

Una persona nullatenente può non pagare le tasse perché tanto non rischia conseguenze. Tale pensiero è corretto?

Come può agire l’Agenzia delle Entrate-Riscossione quando un individuo nullatenente non paga le tasse? C’è comunque un modo per riscuotere il debito pur non essendoci beni intestati al contribuente da pignorare?

Il nullatenente che non paga le tasse che rischi corre?
Sono nullatenente, posso non pagare le tasse? (Talkmagazine.it)

Con il termine nullatenente si indicano varie possibilità. Risulta nullatenente chi non possiede beni ma anche chi non ha beni che sono pignorabili secondo la Legge. Parliamo dell’unica casa di proprietà, di un patrimonio immobiliare limitato di importo entro i 120 mila euro, della pensione sotto il minimo vitale (meno di mille euro), dei risparmi accantonati nelle polizze vita e del veicolo per persone con disabilità. Questi beni seppur posseduti dal debitore non possono essere pignorati. Significa che l’AdE non ha la possibilità di recuperare le somme dovute dal contribuente?

Indipendentemente dai beni posseduti in caso di inadempienza degli obblighi fiscali l’Agenzia delle Entrate invierà una notifica dell’avviso di pagamento. Questo sicuramente non avverrà viste le scarse possibilità economiche del cittadino. L’incarico allora passerà all’AdE-Riscossione che tenterà di mettere in atto azioni esecutive.

Come può agire l’AdE sul nullatenente

Trascorsi cinque anni nell’impossibilità di incassare le somme dovute dal nullatenente allora il debito non sarà più esigibile. Di conseguenza la pratica verrà restituita all’ente creditore. Questo potrebbe trovare beni pignorabili non rilevati in precedenza e intervenire in prima persona o richiedendo nuovamente aiuto all’AdE o ad altri soggetti privati per il recupero dei debiti. Se i beni pignorabili, invece, non dovessero esserci allora l’ente dovrà rinunciare a recuperare il debito.

Nullatenente e tasse, i rischi
Le azioni del Fisco verso i nullatenenti (Talkmagazine.it)

La scadenza dei debiti tributari varia in base al tipo del tributo. Cinque anni per i tributi locali (IMU, TARI, Tosap), tre anni per il bollo auto e dieci anni per i tributi erariali (IVA, IRPEF, IRES). L’ente creditore deve agire necessariamente entro questi termini temporali. Se scatta la prescrizione non ci sarà alcuna speranza di recupero delle somme spettanti. Ma quali sono le strade percorribili dall’AdE?

Se il contribuente ha trasferito il patrimonio con atti di donazione proprio per evitare il pagamento delle tasse dopo aver accumulato debiti per anni allora potrà effettuare l’azione revocatoria entro cinque anni annullando il trasferimento. Se il debito supera i 50 mila euro per tributi erariali, poi, il debitore rischia un’incriminazione penale per sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte. In conclusione, possiamo dire che il debitore può considerarsi “salvo” se dopo cinque anni l’AdE non è riuscita a riscuotere il debito e se non ci sono realmente beni pignorabili.

Impostazioni privacy