Sara Lazzaro appartiene decisamente alla nuova generazione di attori che stanno facendo e faranno grande il nostro cinema la fiction e questa grande rivoluzione cinematografica in corso. Solo nell’ultimo anno ha preso parte a 3 produzioni firmate Rai: da Volevo fare la rockstar dando vita a un personaggio irriverente e sopra a le righe, sino a La guerra è finita personaggio complesso che raccontava le tragedie della deportazione. Da stadera la vedremo interpretare un altro personaggio quello di Agnese nella fiction Doc – Nelle tue mani al fianco di Luca Argentero. La fiction andrà in onda per 4 settimane di giovedì su Raiuno ed è prodotta da Lux Vide. Abbiamo incontrato Sara Lazzaro che ci racconta questo suo momento e di come vive questi giorni di quarantena.

“Agnese Tiberi è una donna forte e determinata, ma altrettanto fragile e in certi aspetti irrisolta – ha dovuto affrontare diversi drammi e difficoltà nel corso della sua vita (in primis la morte di Mattia, il loro secondogenito), che l’hanno portata inevitabilmente ad evolvere, principalmente per proteggersi e trovare una chiave per risollevarsi per continuare a vivere la propria vita. La morte del figlio provoca una ferita indelebile per entrambi che non li permette di tenere unito il loro matrimonio. Lei decide di lasciare la corsia (anche lei era medico) e decide di mantenere la sua presenza nell’ospedale, ma con un ruolo dirigenziale, diventando direttrice sanitaria. Per i successivi 10 anni i due costruiscono due vite separate, fredde e distaccate – l’ospedale è l’unico denominatore comune. L’incidente di Andrea e il suo risveglio a “-12″ riapre un mondo irrisolto, costringendo Agnese a fare i conti con un passato doloroso, ma anche a rincontrare l'”Andrea” che ha tanto amato e che ora cerca di riconquistarla. Diventa una funambola nel tentativo di mantenere un equilibrio tra la sfera professionale rispetto il ruolo delicato che ricopre in ospedale e la sfera personale ed emotiva risvegliata da questo “ritorno” di Andrea”.
“Prima di iniziare le riprese, come altri miei colleghi nel progetto, ho fatto alcuni giorni di training al Policlinico Universitario Gemelli di Roma nel reparto di Medicina Interna sotto la guida del Prof. Landolfi. Come dicevo, Agnese faceva il medico ed era fondamentale includere questo bagaglio esperienziale, per conoscere le dinamiche, le gerarchie e l’atmosfera della corsia e dell’ospedale. Di mio ho cercato di entrare in contatto sopratutto con le donne, per conoscere più da vicino il loro punto di vista, come loro sono inserite e come si posizionano in questo ambiente, ad oggi ancora principalmente maschile. Mi sono affacciata anche in alcuni loro uffici, scambiato alcune parole con il personale amministrativo. A questa ricerca empirica, ho affiancato diverse ricerche teoriche, sul percorso di studi e sulle caratteristiche amministrative e legali del mio ruolo”.
Diciamo che di puntata in puntata, il “caso sanitario” è incipit per l’esplorazione delle dinamiche interne all’ospedale, sia mediche che umane. Sono un’occasione per conoscere meglio i protagonisti, che man mano nel corso della stagione si svelano, in tutte le loro sfaccettature. Nello specifico, i casi clinici sono vari… per scoprirli bisogna seguire la serie.
“Le riprese di DOC sono iniziate a Settembre 2019. Erano quindi passati ormai sei mesi ed eravamo agli sgoccioli della lavorazione. Il giorno del blocco io non ero sul set, ma sarei dovuta esserci pochi giorni dopo. È stato un segnale forte e chiaro, per tutti, della gravità della situazione e di quanto fosse fondamentale e necessario, fermando il nostro lavoro, contribuire a contenere questa drammatica emergenza nazionale”.

“Sono a Roma, nel mio appartamentino, in cui ho vissuto anche durante la lavorazione della serie. La mia famiglia è in Veneto, ma ho preferito passare questo momento di quarantena isolata da loro, sopratutto per tutelarli. Anche se è difficile, credo sia la decisione migliore. Ci sentiamo ogni giorno, nel tentativo di starci comunque vicini ed accorciare la distanza. Passo le mie giornate cercando di star “sana” (di corpo e di mente) il più possibile disegnando, facendo yoga, mangiando bene, tenendomi informata da fonti attendibili, facendo quelle chiamate ad amici e famigliari da tempo rimandate, guardando serie e film… Cerco di trasformare il più possibile questo momento in una “opportunità”.
“Per via dell’interruzione delle riprese, andremo in onda adesso (il 26 Marzo) con le prime quattro serate. Appena avremo modo di integrare le scene mancanti, andremo poi in onda con i successivi 4 episodi in autunno.Spero che si percepisca l’umanità che è alla base di questo progetto, che racchiude in se un messaggio di cura, solidarietà, empatia e senso di collettività. Oggi, alla luce anche della realtà che stiamo vivendo, penso sia cruciale che questi valori vengano inclusi e applicati nel nostro quotidiano, per fare la nostra parte in questo momento drammatico di emergenza”.
L’appuntamento è stasera su Rai 1 in prima serata con DOC – Nelle tue Mani.